Articolo: intervista a Maurizio Sacconi, ex ministro del Lavoro
Intervista, in esclusiva per generazionevincente.it, a Maurizio Sacconi, ex ministro del Lavoro
“Il Jobs Act è un percorso di riforma ormai quasi completato, almeno per quel che riguarda gli aspetti legislativi. Possiamo tirare le somme con i principali protagonisti e analisti della lunga stagione di modernizzazione del mercato e delle regole del lavoro che, almeno per questa fase, si sta concludendo in queste settimane. Maurizio Sacconi, ex ministro del Lavoro, oggi presidente della Commissione Lavoro di Palazzo Madama, una vita dedicata all’innovazione sul fronte delicato e insidioso del lavoro, è sicuramente uno dei registi anche di questa ultima, rilevante «rivoluzione».
Presidente Sacconi, qual è il primo bilancio complessivo che si può fare ora che siamo vicini al traguardo dell’attuazione del Jobs Act?
«Il Jobs Act è un percorso di riforma che si collega con quello che analogamente vuole cambiare il sistema educativo. Gli obiettivi sono condivisibili perché riguardano da un lato la riregolazione dei rapporti di lavoro e, dall’altro, la protezione del lavoratore soprattutto nel complesso del mercato del lavoro attraverso l’accesso a competenze che lo rendano occupabile».
Scendendo a un livello di maggiore dettaglio, quali sono i cambiamenti, nei diversi ambiti della riforma, che considera più innovativi?
«La nuova disciplina dei rapporti di lavoro si ricollega, dopo la negativa discontinuità della legge Fornero, al percorso avviato da Marco Biagi. Rimane in vita una pluralità di modelli contrattuali, viene semplificata la modulazione dell’orario di lavoro, sono più semplici i contratti a termine, è migliorata la regolazione dei licenziamenti “economici” e “disciplinari” nei contratti permanenti. Per altro verso sono razionalizzati gli ammortizzatori sociali e viene fortemente sottolineata l’integrazione tra scuola e lavoro, tra apprendimento teorico e conoscenze pratiche»….continua la lettura“