Articolo: I primi chiarimenti del ministero del lavoro sulle collaborazioni
approfondimento di Eufranio Massi per Generazione Vincente
“Attraverso la circolare n. 3 dell’1 febbraio 2016, la Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro offre le prime linee guida ai propri organi di vigilanza, finalizzate ad una “corretta lettura” degli articoli 2 e 54 del D.L.vo n. 81/2015 che qualificano, da un lato, gli elementi che debbono possedere, a partire dal 1° gennaio scorso, i contratti di collaborazione e, dall’altro, le questioni attinenti alla procedura di stabilizzazione delle collaborazioni coordinate e continuative anche a progetto e delle c.d. partite IVA.
Al di là di alcune riflessioni di carattere generale sulla natura della tipologia contrattuale, ritengo opportuno fissare l’attenzione sugli argomenti trattati dalla nota ministeriale che, appunto, rappresenteranno il “modus operandi” degli ispettori del lavoro.
Il superamento dei contratti a progetto è nella norma: dal 25 giugno 2015 non se ne possono più stipulare e quelli in essere continuano fino alla scadenza, atteso che le norme regolatorie lo consentono. Ovviamente, si deve trattare di contratti di collaborazione coordinata e continuativa che presentano tutti i requisiti richiesti dalle norme abrogate del D.L.vo n. 276/2003 con l’evidente rischio in presenza di carenze, nell’ipotesi di controlli da parte degli organi di vigilanza, di una riconduzione all’alveo del rapporto di lavoro subordinato (ma la strada della stabilizzazione, sulla quale mi soffermerò tra un attimo può, facilmente, scongiurare questo pericolo)….continua la lettura“